4 novembre 2018 - Sacrario Militare di Redipuglia

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4 novembre 2018

Manifestazioni
  
Centenario della fine della
prima guerra mondiale

Si è svolta al Sacrario militare di Redipuglia la commemorazione del 4 novembre, quest'anno particolarmente sentita perché si celebrano i cento anni dalla firma dell'armistizio che segnò, per il nostro Paese, la fine del conflitto.
Presenti alla cerimonia il Ministro della difesa Elisabetta Trenta e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha deposto una corona ai caduti.
Durante la cerimonia, iniziata con la messa celebrata dal cappellano militare del Sacrario, è stata letta la motivazione della medaglia d'oro al milite ignoto.
L'ampio cerimoniale ha schierato in onore dei caduti i diversi corpi delle forze armate e delle forze dell'ordine, oltre ai gonfaloni dei comuni, delle associazioni d'arma e combattentistiche.

Complice la giornata festiva, il bel tempo, la ricorrenza del centenario e non ultima la presenza del Presidente della Repubblica, la cerimonia ha visto una vasta partecipazione di pubblico convenuto in regione da molte parti d'Italia.


Alle ore 15 del 4 novembre sul fronte italiano le armi cessarono di sparare; quello stesso giorno il comandante in capo dell’Esercito d’Italia, generale Armando Diaz, diede la notizia all’intero paese della conclusione della prima guerra mondiale, firmando l’ultimo bollettino di guerra che sarebbe passato alla storia come il Bollettino della Vittoria:




Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.  La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.  La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.  Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.  L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.  I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz  


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